Canto di Natale 

Autore originale: Charles Dickens

Adattamento: Francesca Zava

Durata: 70 min.

Spettacolo adatto a tutti

dai 4 anni

Il vecchio Scrooge, vecchio cinico e senza cuore, la Notte di Natale riceve la visita del fantasma del suo defunto socio Jacob Marley che gli rimprovera la sua grettezza e gli annuncia la visita di tre spiriti, il fantasma del Natale passato, del presente e del futuro, destinati a redimerlo. Lo spirito del Natale, con la sua plurimillenaria speranza di redenzione dell’uomo al di là delle barriere sociali, politiche e addirittura religiose, si materializza in questo caso grazie al fantastico e al magico, regalando a grandi e piccoli un esempio educativo sull’importanza della condivisione, dell’unione e dell’attenzione verso il prossimo. L’opera di Dickens è un racconto dal significato estremamente profondo che la storia ha rapidamente reso celebre e intramontabile, e che viene riproposta magistralmente dagli attori dell’Accademia Da Ponte attraverso l’atmosfera delle più belle fiabe della storia. 

Note di regia

Lo spirito del Natale, con la sua plurimillenaria speranza di redenzione dell’uomo al di là delle barriere sociali, politiche e addirittura religiose, si materializza in questo caso grazie al fantastico e al magico, regalando a grandi e piccoli un esempio educativo sull’importanza della condivisione, dell’unione e dell’attenzione verso il prossimo. verso il prossimo. L’opera di Dickens è un racconto dal significato estremamente profondo che la storia ha rapidamente reso celebre e intramontabile.  La messa in scena che viene riproposta dagli attori attraverso l’atmosfera cupa e misteriosa di una delle più belle fiabe della storia, sgusciando rapidamente lungo i sentieri di un avventura tra momenti divertenti, commoventi, paurosi proprio come in un viaggio fantastico. Un viaggio attraverso il tempo e le emozioni dello spirito umano.

Perchè piace al pubblico

La morale

Questo spettacolo mostra come i mali sociali, presenti anche nella nostra epoca così condizionata da un forte individualismo, possono essere superati con la rinascita morale dell’individuo. L’egoismo, l’avarizia e la mancanza di empatia di Scrooge, l’antieroe, sono difetti che possono essere corretti: anche la persona più triste e malevola può avere ripensamenti e modificare, con le azioni positive, il corso della sua vita. Non solo, l’attenzione viene puntata sull’origine di queste caratteristiche: Scrooge, come tutti noi, non è “cattivo” in sé, non nasce cattivo, bensì risponde alle circostanze della vita, via via chiudendosi sempre di più.

Il percorso

Ritornare a vivere con fiducia, con apertura, con accoglienza.
Il percorso che Scorge, grazie all’aiuto degli spiriti, ha il coraggio di intraprendere, è proprio quello di distaccamento dalla paura, molla che ha fatto scattare l’egoismo, l’avarizia e il rancore. In una vera e propria, riscoperta delle emozioni forti, sane, umane e vere.

La messa in scena

Lo spettacolo è onesto ed autentico: la versione è quella immortale del classico Dickensiano, senza edulcorazioni posticce, naturalmente sempre restando al contempo un contenuto adatto ad un pubblico di bambini. In questo modo si delineano, nel susseguirsi delle scene, varie chiavi interpretative e piani di lettura, che appagheranno sia gli spettatori adulti che quelli più piccini.

TEAM DI PRODUZIONE

Regia

Katiuscia Bonato
Francesca Zava

Assistente alla regia

Mirko Bottega

Costumi

Flavia Cazzagon

Scenografie

Francesca Zava

Luci

Andrea Armellin

Musiche

Edoardo Fainello

CAST

Interprete

Katiuscia Bonato

Interprete

Mirko Bottega

Interprete

Filippo Fossa

Interprete

Silvio Pasqualetto

Interprete

Francesca Zava

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