Mini-intervista a Elena Saccon

Continuano le nostre mini-interviste agli attori del Centro Teatrale Lorenzo Da Ponte. Ecco le risposte di Elena Saccon:

📌 Dicci tre cose di te. 

“(Iper)sensibile, ironica, amante delle belle cose”

📌 Cosa ti ha portato a fare l’attrice?

“A 12 anni mi sono follemente innamorata di Johnny Depp e ho pensato che il modo migliore per incontrarlo fosse lavorarci assieme. Così per tre anni circa ho insistito per farmi iscrivere ad una scuola di recitazione e quando finalmente sono arrivata in Accademia ho capito che io non volevo incontrare Johnny Depp. Io volevo essere Johnny Depp. (Nel senso che volevo fare l’attore come lui, anche se un tentativo di impersonarlo c’è stato)”

📌 Qual è stato il tuo ruolo più impegnativo?

“Credo la strega del Macbeth. Sia per la preparazione che c’è stata dietro sia per la messa in scena: era un personaggio molto distante da me e anche uno tra i primi che preparavo, inoltre era presente in scena tutto il tempo e quindi non mi potevo permettere di distrarre e di sedere (letteralmente) neanche per un secondo.”

📌 Qual è l’aspetto migliore e quello peggiore di essere un’attrice?

“Il migliore è che ti permette di conoscere ed esplorare te stesso mettendoti sempre in discussione, il peggiore è che ti costringe a conoscere ed esplorare te stesso mettendoti sempre in discussione.”

📌 Qual è il tuo talento più inutile?

“Riuscire a raccogliermi i capelli senza nessun elastico creando acconciature più o meno discutibili.”

📌 Dai un consiglio agli aspiranti attori.

“Non abbiate paura di voi e non risparmiatevi. E divertitevi, sempre.
(Lo so sono tre)”

📌 Cos’è per te la bellezza?

“La bellezza è amare qualcosa o qualcuno.
Non c’è bellezza se non c’è amore. “

📌 Qual è lo spettacolo che ti ha divertito più fare e perché?

“Il “Sogno di una notte di mezza estate” della Little Shakespeare Company. La preparazione è stato un tour de force e siamo arrivati sul palco preoccupatissimi, ma alla prima battuta abbiamo sentito i bambini ridere e niente, avrei voluto non finisse mai.”

Grazie Elena!

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