I tre re
Drammaturgia: Stephen Beresford
Regia: Georgia Lepore
Durata: 70 min.
Spettacolo adatto a tutti
RAPPORTO PADRI E FIGLI TENEREZZAQuando Patrick ha otto anni, il padre assente ritorna inaspettatamente per un breve ma memorabile incontro, durante il quale gli sottopone il rompicapo al quale si riferiscono i tre re del titolo.
Anni dopo, ricordando quell’incontro e le rivelazioni che ne sono seguite, Patrick ripercorre gli eventi della vita di suo padre, mettendo a nudo un viaggio fatto di progetti grandiosi, dolorose delusioni e folli autoillusioni.
Il simbolismo del numero tre risuona in tutta l’opera; dal trio di uomini con cui Patrick condivide le conversazioni, alla Santa Trinità cristiana. Gli schemi disfunzionali si ripetono, e si trasmettono da una generazione all’altra.
I tre re è un monologo struggente disseminato di eleganti momenti di comicità, che parla dei doni e delle responsabilità del retaggio familiare, e dell’enigma insondabile delle relazioni umane.
Il monologo di Stephen Beresford è un racconto misurato e meticolosamente costruito che parla di padri e di figli, interpretato magistralmente da Giorgio Marchesi, per la regia di Georgia Lepore.
I modelli si ripetono, e il grande disordine della vita viene passato da una generazione all’altra.
Note di regia
“Mi è piaciuto subito perché nella sua semplicità è un testo “pieno”.
Di vita, dolore e vuoti. Di voci, per una voce sola.
Che parla a tutti, risponde al bisogno catartico di perdono.
È una meravigliosa prova per un attore. Necessita di intelligenza emotiva, di ironia e di un talento eclettico. L’ ho visto e ho pensato subito a Giorgio.
Perché è un attore che sa far parlare il cuore.”
Georgia Lepore
“È uno spettacolo che racconta la “corruzione delle anime”, senza giudizio o presa di posizione.
Mi sembra un testo necessario ed interessante perché tratta del rapporto intergenerazionale, così complicato al giorno d’oggi, e perché sottolinea come ognuno di noi è il risultato di educazione, stimoli e insegnamenti volontari, ma ancora di più dall’esempio e dalla formazione della nostra sfera affettiva.
È un invito a riconoscere se stessi e al tentativo di corrispondersi, migliorarsi; uno stimolo a rompere alcuni meccanismi perpetui, prendendo da chi ci ha preceduto solo quello che per noi è importante, utile, congeniale.
Senza sensi di colpa ma con un po’ di clemenza. Per gli altri e per se stessi.”
Giorgio Marchesi
Perché piace al pubblico
La storia
“I tre re” racconta di un uomo
la cui vita è stata condizionata da un padre assente, troppo concentrato su se stesso e sul suo bisogno di passare da una conquista amorosa all’altra per cercare di affermare la propria identità.
Parla delle nostre debolezze, delle nostre frustrazioni, della nostra continua esigenza di avere l’approvazione degli altri.
L’interpretazione
Giorgio Marchesi regala al pubblico una performance straordinaria, in cui interpreta 6 personaggi completamente differenti tra loro, di cui, il protagonista, nelle varie fasi della propria vita, dall’adolescenza all’età matura.
Memorabile la scena degli utilizzi
giorni di vita del padre, che vale da
sola il costo del biglietto per intensità e per atmosfera.
L’impianto scenico
“I tre re” è uno spettacolo intimo, che tiene il pubblico stretto a sé dall’inizio alla fine, grazie alla regia di Georgia Lepore che dipinge un quadro estremamente realistico, dal taglio a tratti quasi cinematografico.
La sua durata, il ritmo sempre sostenuto e la mancanza di tempi vuoti tra un periodo storico e l’altro, ci accompagna dall’inizio alla fine senza farci minimamente accorgere del tempo che passa.
TEAM DI PRODUZIONE
Regia
Georgia Lepore
Assistente alla regia
Lisa Da Re
Adattamento
Georgia Lepore
Giorgio Maschesi
Costumi
Elena Minesso
Musiche
Edoardo Fainello
Luci
Lisa Da Re
CAST
Patrick