La ballata del diavolo.
Una storia blues
Drammaturgia
Mirko Bottega
Caterina Minute
Cast
Mirko Bottega
Musica dal vivo
Stefano Cattai
Alessandro Cocchetto
Costumi
Flavia Cazzagon
Maschere
Atelier Sindoca
Durata: 70 min.
Spettacolo adatto a tutti
Sul palco due musicisti ed un attore straordinari, che ci faranno rivivere la storia del blues e dell’America della schiavitù attraverso la musica, le parole e i molteplici personaggi che si alterneranno sulla scena, per un racconto dal sapore quasi cinematografico.
È la storia di un demone del mondo antico, che si ritrova a confrontarsi con un dio più potente di lui, l’uomo bianco. Un viaggio musicale dalla culla dell’umanità al nuovo mondo. Come un seme bagnato dal sudore e cresciuto accompagnato dal suono delle catene, la comunità nera si farà largo nella storia americana mettendo nuove radici, fatte di una musica sofferta e semplice, sregolata e universale: il Blues.
Note di regia
Questo spettacolo è nato dalla necessità di raccontare la musica blues, creato poi a 8 mani in un lavoro di grande sinergia, in cui alcune volte era la musica a nascere dal testo, mentre altre volte succedeva il contrario. La decisione di inserire diversi elementi teatrali, come le marionette e le maschere, è venuta in modo naturale, perché la nostra volontà era quella di fornire al pubblico un quadro pieno di contaminazioni, variopinto, a volte universale, così com’é la musica, soprattutto la musica blues.


Perché piacerà al pubblico
La musica
La ballata del diavolo è uno spettacolo in cui musica e parole compongono una sinfonia che trasporta lo spettatore in un mondo tanto delicato e onirico quanto crudo e reale. Sul palco un attore e due musicisti che suonano ogni singola nota dal vivo, alternando chitarre di ogni sorta con percussioni improbabili, dando prova di grandissima competenza musicale. Le parti cantate risultano particolarmente potenti e sognanti, grazie alla doti canore sia dei musicisti che dell’attore protagonista.
Il tema
Ha senso oggi parlare ancora della schiavitù. Noi lo riteniamo necessario, poiché è una cosa così lontana da noi che riusciamo difficilmente a concepire cosa significava, in tempi non così lontanissimi, vedersi privati del proprio nome, della propria terra, della propria identità di esseri umani per essere trasformati in macchine da lavoro senz’anima e senza diritti. Ecco che quindi il pubblico verrà accompagnato da una guida d’eccellenza nel viaggio rocambolesco di un intero popolo, dall’alba dei tempi fino al giorno d’oggi.
L’approccio
Quale miglior modo di affrontare un tema così delicato e così difficile come la schiavitù e in generale la storia del popolo afrodiscendente deportato negli Stati Uniti? Attraverso quella che è diventatala loro forza, il loro piano di fuga dalla realtà, il loro modo di sopravvivere all’impossibile. Qualcosa che scaturiva dalla loro anima, l’anima di essere umani ridotti ad animali da un sistema perverso e, oggi, incomprensibile. Qualcosa che però di umano aveva poco, che sprofondava le proprie radici nella figura che ballava sulle loro teste: il diavolo.



CAST

Mirko Bottega

Alessandro Cocchetto

Stefano Cattai
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