D’Italia si muore
Da un’idea di
Matteo Belli
Drammaturgia e regia
Edoardo Fainello
Assistente alla regia
Caterina Minute
Ispirazioni
Mirko Bottega, Caterina Minute
Cast
Mirko Bottega
Musiche
Edoardo Fainello
Costumi
Flavia Cazzagon
Durata: 60 min
Spettacolo adatto a tutti
Cod. Opera: 945362A
GRANDE GUERRA HUMOR STORIALa storia di un ragazzo che, alla vigilia della battaglia di Vittorio Veneto, realizza di combattere per una patria che non ha mai conosciuto, che non ha mai visitato, di cui non conosce nulla.
Un giovane soldato che in un dialogo surreale con un crocifisso in cima ad una vetta, decide di inventarsi il paese per cui morire, di disegnarlo nella propria testa e di raccontarlo con la fantasia della disperazione.
Uno spettacolo che alterna momenti intimi e raccolti ad episodi di grande comicità, ricalcando lo stile dello “Stand up comedian” anglosassone.
Uno spettacolo che lancia un sussurro d’amore verso l’Italia, ed un grido di dolore contro il massacro della guerra.
Note dell’autore
“Credo sia in assoluto la cosa più bella che io abbia mai scritto e diretto, nonostante la mia famosa “insoddisfazione perenne” per tutto ciò che produco. Libero, il protagonista, è un personaggio di cui mi sono invaghito sin dall’inizio, un ragazzo che racchiude in sé tutta la purezza e l’inconsapevole saggezza contadina che fa amare l’umanità che è nascosta in tutte le persone che incontriamo. Ognuno di noi dovrebbe avere un po’ di Libero nel proprio cuore, per guardare il nostro paese con gli occhi di un bambino e potersene innamorare ogni giorno.
Con questo testo ho voluto regalare al concetto di “patria” quanto più di poetico e lontano dalla politica e dal nazionalismo possa esistere.”
Edoardo Fainello


Perché piacerà al pubblico
Le parti comiche
Nonostante la storia sia ambientata durante la prima guerra mondiale, esattamente la notte prima della battaglia finale di Vittorio Veneto, la parte centrale dello spettacolo è una sorta di stand up comedy, in cui il protagonista, che non ha mai visto l’Italia, pro- va ad inventarsela ricorrendo ad invenzioni assurde e luoghi comuni esilaranti, durante un immaginario viaggio che è un vero e proprio atto d’a- more verso l’Italia.
L’interpretazione
Mirko Bottega regala un’esecuzione magistrale del soldato Libero, risultando credibile dall’inizio alla fine nella sua ingenuità e nella sua tenerezza, riuscendo ad alternare i momenti comici con gli attimi di riflessione e di rabbia verso una guerra che non capisce con estrema disinvoltura e maestria. Parlando con la voce di un povero ragazzo di campagna senza istruzione, riesce a non risultare mai stucchevole o presuntuoso nel descrivere gli orrori della guerra.
La musica
Composta appositamente per l’opera, la musica rappresenta uno degli assi portanti dello spettacolo, sebbene la sua presenza sia sempre molto discreta e mai retorica. Nel momento culminante del- lo spettacolo, al grido di “Viva l’Italia”, l’effetto della musica che accompagna la dichiarazione d’amore del protagonista per la propria terra provoca in ogni spettatore un momento di fortissima emozione.
CAST

Libero
Mirko Bottega


