La scambievolezza tra il pubblico e i personaggi è attiva (non è passiva come avviene quando si guarda la televisione o quando si legge un romanzo, cose entrambe importantissime e non alternative ma complementari), il che rende questo coinvolgimento teatrale affascinante e rilevante per l’apprendimento, continuo, dei ragazzi e dei bambini delle nostre scuole.
L’immaginazione è più importante della conoscenza
Einstein ha affermato che “l’immaginazione è più importante della conoscenza”. Questa verità, che risulta ancora più determinante se pronunciata da un fisico che ha fatto dell’immaginazione lo strumento per andare oltre il reale leggibile e conosciuto e donarci scoperte di infinito valore scientifico, è ciò che rende il teatro, e in particolare il teatro con attori giovanissimi e giovani e, in più o in alternativa, per il pubblico giovane, virtualmente la sperimentazione formativa ed educativa più potente che si possa sognare e realizzare con la compiutezza dell’impegno scolastico, dei docenti, degli alunni e dei genitori che devono diventare parte integrante di questo percorso decisamente fantastico. Gli studenti (anche i piccolissimi, forse più loro, per la verità) sono affamati di collaudare questa espressione di vita ricca e multistrato culturale, emozionale, relazionale, sociale. E il teatro per il pubblico giovane e con il pubblico giovane è la forma d’arte democratica: il futuro panettiere e netturbino siede accanto al futuro neurochirurgo e astronauta.
Il teatro rispetta l’integrità, l’immaginazione, la bellezza, l’equilibrio e l’umanità
“Il teatro rispetta l’integrità, l’immaginazione, la bellezza, l’equilibrio e l’umanità. Raggiunge tutto questo attraverso un costrutto che ho completamente immaginato, non solo da parte del pubblico che entra in questo costrutto. Il teatro, quindi, è un’esperienza di pura immaginazione”, afferma David S. Craig e ribadisce Robert Morgan “Essere coinvolti in qualsiasi cosa è fondamentale per la nostra crescita e felicità. Essere coinvolti (…) in un’esperienza teatrale può aiutarci a impegnarci in modo più completo con altri aspetti della vita. Il teatro è un’esperienza di comunità. Ci riuniamo per guardare qualcosa di noi stessi”. I bambini – scrive Giles – hanno eccellenti esercizi formativi ed educativi proprio nel momento in cui sono condotti, dagli insegnanti illuminati, a spettacoli teatrali dal vino, quando scelgono di ascoltare dei concerti e, perché no, anche questo di rilevanza strabiliante quando visitano delle mostre d’arte (cosa che, purtroppo, non sempre rappresenta la scelta fatta nelle scuole. C’è paura di provocare emozioni e, cosa deludente, se lo vediamo dal lato degli insegnanti, c’è, in pochi per fortuna, scarsa consapevolezza della capacità dirompente delle mostre, dei concerti delle opere teatrali (anche le opre liriche possono essere e devono essere vissute dai nostri alunni). I gruppi teatrali dal vivo, quelli esterni alla scuola, portati a scuola, creati a scuola (anche nella semplicità della loro strutturazione), sviluppano la sensibilità estetica dei bambini, promuovono obiettivi didattico-educativi e offrono vantaggio in termini di apprendimento (o di auto-apprendimento emozionale) che perfezionano la consapevolezza, le competenze e le abilità sociali.
Il valore delle arti
Il valore delle arti nella formazione non fa altro che sottolineare, se mai ce ne fosse bisogno l’enorme potenziale delle arti per arricchire la vita degli studenti dando uno sbocco per la loro espressione emotiva e creativa, accrescendo il loro senso estetico, dischiudendo le loro menti all’intera gamma dell’esperienza umana, e soccorrendoli in questo policromo vedere e sentire la bellezza insita nella forma, nell’armonia, nel movimento e nel colore. Le arti aiutano i bambini a accrescere le loro abilità poste ad un livello decisamente superiore a quelle che il non coinvolgimento diretto dei nostri alunni determinerebbe. Tra questi livelli, chiaramente, ci sono la creatività, la comunicazione personale e interpersonale, la capacità di dare una soluzione ai problemi della vita, dell’esistere e del relazionarsi anche quando è burrascoso), e, naturalmente, il pensiero critico. Non solo queste abilità risultano essere fondamentali ed essenziali per il successo in classe, ma risultano essere indispensabili e anche essenziali per il successo sul posto di lavoro, domani, quando lasceranno la scuola e si confronteranno con il mondo reale, con il mondo senza paracaduti, senza protezioni. La ricerca attuale – afferma Giles – ribadisce che gli studenti (piccoli o grandi che essi siano, qualunque sia la stratificazione sociale alla quale appartengono e la realtà territoriale nella quale vivono) che vivono l’emozione di un’istruzione artistica, mirata all’esaltazione delle potenzialità individuali e del senso del bello, sono più motivati a imparare e a vivere nella scuola più a lungo, con più interesse e sempre con maggiore coinvolgimento. Le arti danno anche strade di successo per gli studenti che diversamente potrebbero non avere successo in ambiente scolastico e oltre la scuola.
Fornire un senso ai nostri sentimenti e ai pensieri più significativi
Le arti sono una modalità che ciascuno di noi utilizza e fa propria (nell’intimità della propria esistenza emozionale e creativa) per dare un significato (o attribuire un significato) ai nostri sentimenti più veri e profondi e ai pensieri più significativi e determinanti. Scrive, a tal riguardo, Cornett (2000) “Gli aspetti più importanti della civiltà e della cultura sono preservati, non nelle prove standardizzate o nelle pagelle, ma nella letteratura fantasiosa, nell’arte, nel teatro, nella danza e nella musica. E questi sono gli antichi ritmi di apprendimento che disegnano i bambini contemporanei. Le arti erano e rimangono le forme più basilari ed essenziali della comunicazione umana”.
Le scuole e il teatro: un esempio di regolamento
Ecco perché le scuole debbono disporre di un teatro, devono riadattare gli spazi dedicati all’aula magna al teatro, devono realizzare percorsi teatrali anche servendosi delle progettualità PON e del MOF. C’è una grande necessità di ricerca di creatività.
Articolo tratto da orizzontescuola.it