Ecco perché il teatro fa bene ai bambini

Da quando sono diventata mamma di Ginevra, che adesso è un’adorabile peste di sette anni (“Quasi otto, mamma!”), la mia vita ruota tutta intorno a lei.

Ogni mia scelta è fatta in funzione sua, anche la più banale. In una frase: Ginevra è diventata il mio mondo. Come qualsiasi altro genitore, desidero solo il meglio per la mia bambina. Desidero che cresca sana, forte e intelligente. Desidero che abbia delle buone amicizie, desidero che si innamori. Desidero che domani sia un adulto felice.

E’ per questo motivo che, fin da quando era una piccola scimmietta urlatrice (leggasi neonata), cerco di crescerla in un ambiente il più possibile artistico.

Io e il suo papà (musicista) ad esempio le abbiamo comprato uno xilofono per bambini e lasciamo che lo “suoni” praticamente sempre, anche se questo significa avere i timpani sfondati. Lui la lascia giocare con i suoi strumenti musicali (adora la batteria). Le abbiamo comprato un sacco di matite e di pennarelli colorati, e la lasciamo impiastricciare qualsiasi foglio, anche se a volte non si limita a scarabocchiare solo su quelli…

Io e il suo papà vogliamo che non perda mai il contatto con il suo lato creativo, per questo motivo appena sarà il momento  vogliamo farle fare teatro.

Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi.

(Pablo Picasso)

Questo non lo dico io, ma Pablo Picasso, uno che di Arte se ne intendeva. Essere artisti significa principalmente mantenere viva la capacità di emozionarsi, di non lasciarsi sopraffare dal cinismo del mondo degli adulti. E uno dei modi per rimanere “artisti” anche da grandi, è avere a che fare con l’arte, in ogni sua forma, fin da piccoli.

Crescere per i bambini può diventare meno noioso, se lo fanno con il teatro, se lo fanno recitando. Recitare è divertirsi, soprattutto per i più piccoli che accolgono il lato ludico del teatro prima e meglio di noi adulti.

A quale età cominciare a recitare?

In Italia esistono diverse realtà culturali e scuole di teatro che organizzano corsi di recitazione per bambini.

Generalmente, vi possono partecipare bambini a partire dai 6 fino ai 13 anni di età. Questo perché a partire dai 14 anni ci addentriamo nell’adolescenza, per cui l’approccio degli insegnanti deve cambiare, visto che si ha a che fare con esseri umani che non sono più bambini ma ancora nemmeno degli adulti.

Non è raro, comunque, che alcune scuole di teatro organizzino corsi e laboratori anche per i piccoletti di tre, quattro e cinque anni. In questi casi ai bambini viene insegnato a relazionarsi con i compagni, senza perdere la propria individualità, attraverso giochi e attività ludico-didattiche come l’interpretazione di storie inventate dai bambini stessi durante la lezione.

Perché il teatro fa bene ai Bambini.

Arrivati a questo punto, vi spiego come mai ho deciso di far fare teatro a mia figlia. E come può un corso di recitazione migliorare la vita dei tuoi figli.

Torniamo ai nostri piccoli frugoletti e al perché dovresti pensare di far fare loro teatro!

Ovviamente, fare teatro fa bene a qualsiasi età e abbiamo già parlato dei molti buoni motivi per fare teatro, Ma ci sono almeno cinque ragioni per cui ogni bambino dovrebbe frequentare un corso di recitazione:

1. Impara a gestire le emozioni.

L’aspetto emozionale del teatro è importantissimo e da non sottovalutare. L’agitazione, la paura e l’impazienza che un bambino prova subito prima e durante le rappresentazioni possono essere lo specchio del tipo di emozioni che dovrà affrontare da adulto, in circostanze differenti.  Imparare a gestire l’affiorare di queste sensazioni fin dalla più tenera età, dà vita un domani a un adulto più sicuro di sè.

2. Accresce l’Autostima 

Per un bambino imparare a memoria la propria parte, interpretare un personaggio ricordandone i gesti e i movimenti, salire sul palco ed affrontare un pubblico è davvero importante, perché per lui è la prova evidente che può affrontare il mondo senza avere paura del giudizio degli altri.

3. Impara a stare con gli altri

Un laboratorio di recitazione, specie per i piccoli più insicuri, è anche uno stimolo alla socializzazione. Recitare su un palco significa, infatti, condividere quello spazio con altri compagni durante la rappresentazione. Condividere le proprie emozioni e impressioni con gli altri bambini,  è un ottimo modo per insegnare al bambino ad essere più aperto nei confronti di chi gli sta intorno. Imparerà anche il senso di responsabilità nei confronti di sé stesso e dei compagni e quindi ad impegnarsi nello studio della parte e concentrarsi durante le prove e lo spettacolo.

4. Impara parole nuove

Recitare significa anche dover leggere un copione, imparare a memoria la propria parte e affrontare i dialoghi con i compagni sul palco. Tutto ciò è un enorme beneficio: recitare stimola i bambini a leggere, contribuendo così all’arricchimento del vocabolario. Inoltre i corsi di recitazione possono essere un valido aiuto anche per il superamento della Dislessia (Ecco un libro interessante per i genitori di bambini dislessici).

5. Migliora il senso estetico

Nei laboratori teatrali spesso ai piccoli viene chiesto di occuparsi anche del lato artistico dello spettacolo. Viene chiesto loro di proporre idee o di contribuire a realizzare la scenografia, il trucco e il costume di scena del proprio personaggio. Occuparsi anche di questa parte della messinscena, oltre a aumentare il loro coinvolgimento, sviluppa enormemente il senso estetico e creativo presente in ogni bambino.

Un bambino che fa teatro è un bambino felice.

Vivere il teatro sulla propria pelle dona una luce particolare ai bambini e non lo dico tanto per dire, ma lo dico perché ho constatato quest’effetto di persona.

Il mio nipotino Antonio ha iniziato a fare teatro qualche anno fa. Prima di allora era un bambino la cui creatività era ingabbiata dentro la sua grande timidezza. Solo in casa, quando si sentiva veramente libero e in pace con l’ambiente che lo circondava, lasciava che la sua creatività si scatenasse con forza, ballando e saltellando qua e là, interpretando per gioco un sacco di personaggi, facendo la voce grossa o la voce acuta. Poi ha iniziato a fare teatro e ha potuto esprimere la sua esuberanza su un palco, davanti a tante persone che lo hanno apprezzato ed applaudito per questo. E la sua esistenza è cambiata, in meglio. Grazie al teatro Antonio è riuscito a vincere la sua timidezza e grazie al teatro è diventato un bambino più felice e sicuro di sé.

Articolo di Rebecca Luparini tratto da teatropertutti.it

 

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