Forse non lo sai, ma molti dei modi di dire che utilizziamo nella vita di tutti i giorni sono stati inventati o resi popolari da nientepopodimeno che il buon vecchio William Shakespeare!
Andremo a scavare e analizzare il linguaggio del bardo per capire dove e come hanno avuto origine alcune delle più diffuse espressioni idiomatiche al mondo.
Prima di cominciare volevo assicurarvi che ho googlato “nientepopodimeno” e sì, si scrive tutto attaccato, ma passiamo alle cose serie. Iniziamo con l’espressione più adatta che ci sia per un inizio: “break the ice” (“rompere il ghiaccio”) compare per la prima volta nell’Atto I, Scena II de “La Bisbetica Domata” di William Shakespeare.
TRANIO (as LUCENTIO):
If it be so, sir, that you are the man
Must stead us all, and me amongst the rest,
And if you break the ice and do this feat,
Achieve the elder, set the younger free
For our access, whose hap shall be to have her
Will not so graceless be to be ingrate.
TRANIO:
Se è così, signore, che voi siete l’uomo
Destinato a toglierci tutti d’impiccio,
E me fra gli altri, a rompere il ghiaccio
E compiere questa impresa, conquistar la maggiore
E a noi sgombrare il campo per la minore,
Chi avrà la ventura di ottenere costei
Non sarà tanto sgarbato da mostrarsi ingrato.
Succede spesso che un’idioma abbia un’origine prettamente letterale e in seguito diventi espressione metaforica. Un esempio è “throwing the baby out with the bath water” (letteralmente, “gettare via il bambino con l’acqua sporca”), che oggi significa perdere qualcosa di importante quando ci si sta liberando di altre cose meno importanti. Il detto arriva dal bagno Elisabettiano, quando i bambini erano gli ultimi a lavarsi e a quel punto l’acqua era diventata talmente sporca da rischiare di perderci qualcuno dentro. Ah, che lingua meravigliosa l’inglese!
Sembrerebbe però che “break the ice” sia una delle poche frasi di Shakespeare diventate di uso comune che non deriva da qualcosa di letterale. Potremmo di certo immaginarci l’azione di qualcuno che con un martello si mette a spaccare lastroni di ghiaccio, ma in questo caso l’idioma è nato già in senso metaforico. Sappiamo tutti il suo significato, ovvero far sparire l’imbarazzo in una situazione di tensione, disagio o silenzio.
Shakespeare la usa in termini di gesto sociale: quando si parla del problema nel corteggiare la fredda Caterina, Tranio suggerisce di andare a conoscere prima il padre, secondo lui in questo modo romperà il ghiaccio – che pare ricoprire il cuore della bella dama.
Se vogliamo essere davvero super precisi, l’espressione fu coniata da Sir Thomas North nella sua traduzione di “Vite Parallele” di Plutarco (Lives of the Noble Grecians and Romans, Plutarch), la quale fu d’ispirazione per molti dei giochi di parole che ci ha regalato Shakespeare.
Fun fact inutile: gli ultimi quattro paragrafi cominciano tutti per lettera S.
So che sei andato a controllare.
Fun fact artistico: le illustrazioni presenti in questo articolo sono dell’artista tedesco Olaf Hajek.