Speaking Shakespeare: la mela dell’occhio

Eccoci qua di nuovo a scoprire le frasi idiomatiche che il nostro adorato William Shakespeare ha inventato e, più che altro, riportato in auge. Perché Guglielmo era un tipo cool, lui diceva qualsiasi cosa e tutti prendevano appunti; è davvero un peccato non avesse twitter.

The Apple Of My Eye” è un’espressione che Shakespeare usa in Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate e, sia ben chiaro, la utilizza in modo totalmente letterale, ma ne parliamo dopo.

L’idioma appare per la prima volta nel suo uso metaforico nella Bibbia, infatti è l’espressione preferita di diversi autori del Vecchio Testamento. La frase arriva dall’Ebraico e letteralmente significa “little man of the eye” (“piccolo uomo dell’occhio”). Si riferisce al riflesso di se stessi nelle pupille degli altri.
Prendiamo come esempio questo salmo, nel quale Davide sta chiedendo a Dio di tenere un occhio su di lui e non perderlo di vista:

Keep me as the apple of the eye, hide me under the shadow of thy wings.
Psalm 17:8

Preservami come la pupilla dell’occhio, nascondimi all’ombra delle tue ali.
Salmi 17:8-18

In poche parole, se il tuo boyfriend da Manchester, guardandoti dritto nelle pupille, ti dice che sei la mela del suo occhio, è tutto okay, non preoccuparti. Dal momento che è molto concentrato su di te e ti sta guardando da vicino, ti fa capire che sei il soggetto centrale nell’inquadratura del suo sguardo, sei la cosa a cui tiene di più.

Ecco che secoli dopo, intorno al 1595, Shakespeare scrive un’opera, la ambienta ad Atene, ci mette dentro intrighi amorosi, un bosco fatato e diversi personaggi stravaganti, ma questo già lo sappiamo, no?
Siamo all’Atto III, Scena II, quando Oberon, il re delle fate, ordina al suo servo Puck di mettere qualche goccia di pozione nell’occhio di Demetrio:

OBERON:
Flower of this purple dye,
Hit with Cupid’s archery,
Sink in apple of his eye.

OBERON:
Fiore ch’ebbe purpurea tinta
dalla freccia di Cupìdo,
penetra la sua pupilla.

Immagino William Shakespeare con un tè in una mano e quattro scones nell’altra che ci dice “raga comunque non so che viaggio vi siete fatti, ma io intendevo davvero la pupilla dell’occhio”. Sì perché il suo utilizzo di quest’espressione è puramente letterale.
Il significato originario della “eye’s apple” (“mela dell’occhio”) è anatomico. All’epoca infatti non esisteva un termine scientifico per “pupilla”, ma le menti più brillanti riconobbero che essa era rotonda e solida – proprio come una mela! E iniziarono a chiamarla così. Visionari.

Fun fact artistico: le illustrazioni presenti in questo articolo sono dell’artista russa Victoria Fomina, qui il suo portfolio con tutte le opere ispirate a Sogno di una Notte di Mezza Estate

Quest’estate il Centro Teatrale Lorenzo Da Ponte ha messo in scena una versione nuovissima di Sogno di una Notte di Mezza Estate al Festival delle 9 Arti:
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